*** dadam@g *** |
Gregory Benford Il libro e' ambientato su Trantor all'epoca in cui Hari, ormai preside dell'universita', sta affinado la propria teoria sulla Psicostoriografia. Il libro parte in stile Asimov, racccontando degli intrighi di palazzo, dell'imperatore che vede in Hari un potente alleato, credendo, a torto, che la psicostoriografia possa volgersi a proprio favore. Purtoppo pero', dopo circa un centinaio di pagine, il libro sfocia in 2 temi a mio parere estranei al tema Fondazione dove si denota lo stile dell'autore, molto piu' simile a Farmer che ad Asimov.
Il primo tema parte dal ritrovamento di 2 "simulazioni" di personaggi storici, Voltaire e Giovanna d'Arco. Il secondo tema parte da un viaggio di Hari e sua moglie Dors (in realta' un androide) per una vacanza su un satellite di Trantor dove vi e' una riserva con scimmie alle quali e' stato applicato nel cervello un chip che permette ad un utente umano di collegarvisi e vivere le emozioni di una vita allo stato primitivo. Il tutto condito dalla scusante che queste 'immersioni' possano aiutare Hari nella definizione della psicostoria. In realta' altre 200 pagine di introspezione e variazioni sul tema di come vivono le emozioni gli animali.
In definitiva un libro che NON mantiene quello che promette nel risvolto o in copertina, scritto per cavalcare l'onda emozionale della morte di Isaac Asimov e incassare qualche dollaro.
Potevano almeno farlo conforme allo stile del fondatore.
Vabbé... alla prossima.
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