Douglas Coupland
MICROSERVI (Feltrinelli, 1996)
Il libro da me recensito questo mese mi e' stato dato in prestito da una mia
collega perche' ritenuto adatto a me. Posso confermare la sua idea in quanto,
leggendolo, ho potuto "notare" me stesso in tante parti diverse del
racconto, come farebbe qualsiasi programmatore "che crede
nell'informatica".
Scritto come un diario, racconta circa 1 anno e mezzo di vita di un gruppo di
ex programmatori della Microsoft che, lasciato il "posto sicuro",
aprono una propria softwarehouse.
La loro idea e' di creare una specie di linguaggio di programmazione ad oggetti
per creare giochi multimediali, tutto modulare i cui "pezzi" si
incastrino tra di loro come i mattoncini Lego.
Oltre alla descrizione degli aspetti tecnici , il libro narra di come, anche
sotto lo strato di silicio, batta un cuore umano.... e quindi i sentimenti e le
aspirazioni di questi giovani.
Vi sono parti introspettive del protagonista intervallate a descrizioni
puramente tecniche e ad appunti "buttati giu'" senza un filo coerente,
a volte frasi, a volte parole, a volte pagine intere piene di zero e uno.
Molto divertenti sono le parti in cui vengono descritti episodi di vita
quotidiana, come l'essere "cuccati" a giocare a Doom o le descrizione
di chat tipici in internet.
Un esempio di 3 persone ( A, B, C ) che chattano tra di loro :
A: Hei laggiu'
B: Ciao, A
A: Ciao, B
C: Ciao
B: Hei e' arrivato C!
A: Ciao, C!
B: CCCCC
C: A+B = B+A
A: Devo andare
B: Ciao, A
C: Ciao, A
Chi come me utilizza ICQ capisce che conversazioni di questo tipo NON sono
irreali. Di certo, scritte nero su bianco fanno un certo effetto.
E' un libro capace di "far pensare" noi programmatori perche' ci si
trova descritti per filo e per segno dentro, con a volte qualche punta di
ironia.
In definitiva un libro "simpatico" per gli addetti ai lavori, forse un
attimino "pesantuccio" per chi di informatica non se ne intende anche
se a tratti fa sorridere.
Bilbo Baggins