Il Coraggio dei Pink Floyd
Avendo riletto con calma Inside Out ed essendo musicista mi sono venute in mente delle considerazioni sull’attività live dei Floyd negli anni ’70, durante questo decennio il gruppo ha assunto una fama mondiale, ha prodotto dischi di successo, e i più spettacolari concerti mai visti nella storia del rock. Quello che però più mi ha fatto credere nel vero “pionierismo” musicale dell’epoca è stato quello di presentare i brani dal vivo con molto anticipo rispetto alla loro uscita “ufficiale” su disco. Il discorso era già partito alla fine degli anni ’60, quando molti dei brani che componevano le suite The Man e The Journey, trovarono spazio su Ummagumma e More. Gli anni 70 invece, con la sola eccezione di The Wall, vedono il gruppo adottare questa politica che li accompagnerà fino ad Animals, e cioè presentare durante la prima metà dei concerti brani che appariranno un anno o due dopo su disco e con dei titoli diversi . Ecco alcuni esempi: - La suite Atom Heart Mother presentata dal vivo nel ’70 prima dell’uscita dell’omonimo LP con il titolo The amazing Pudding. - The Return Of The Son Of Nothing o anche Nothing- Part 1-36, primi titoli di un pezzo che verrà poi pubblicato su Meddle con il titolo di Echoes. - Il capolavoro Dark Side Of The Moon fu presentato dal vivo (sebbene differente rispetto alla versione definitiva) nel febbraio ’72 (13 mesi prima dell’uscita del disco!!) con il titolo di Eclipse. - Shine On You Crazy Diamond veniva già eseguita dal vivo nel ’74 con il titolo Shine On. - Anche Gotta Be Crazy (alias Dogs) e Raving And Drooling (alias Sheep) furono eseguite per la prima volta nel ’74, ma vennero poi pubblicate in versione ufficiale su vinile solamente nel ’77 in Animals. Mi sono immaginato di essere uno spettatore che va a vedere un concerto, diciamo durante il British Winter Tour del ’74 (magari!!!!) ansioso di sentire Dark Side dal vivo. E invece il concerto inizia con dei brani che non ho mai sentito, che durano 15/20 minuti l’uno e tutta la prima parte dello show è composta da questi pezzi inediti. Come ci sarei rimasto? Il music-business odierno ha degli standard precisi, disco/tour promozionale con vecchi successi, al massimo un brano nuovo che hai già scaricato da internet oppure lo trovi nei negozi dopo qualche giorno. Ma all’epoca era ben diverso e il pubblico, almeno leggendo alcune recensioni dell’epoca, accoglieva molto bene questo tipo di concerti. Purtroppo come ben sappiamo dalla storia questa favola fu destinata a finire nei grandi stadi, dove la folla era interessata ad urlare e a sfogarsi e non ad apprezzare la vera musica. Si voleva solo sentire gli ultimi hit per cantare a squarciagola, non si poneva più attenzione alle atmosfere create dalle melodie, perciò questa tradizione venne abbandonata a discapito delle regole imposte dall’industria discografica. Queste mie considerazioni ovviamente sono rivolte anche ad altri grandi gruppi dell’epoca, Genesis e ELP sono i primi esempi che mi vengono in mente, ma molti altri hanno contribuito a far crescere il valore della musica, ed è dimostrato visto che ancora oggi, a 30 anni di distanza abbiamo ancora voglia di riascoltare gli stessi vecchi dischi. Renzo Drebertelli |