David Gilmour on an Island Tour Milano 24 Marzo 2006

Dopo la pubblicazione del suo nuovo lavoro solista, finalmente alle ore 21.00 al Teatro Degli Arcimboldi “si è alzato il sipario” sull’attesa prima data del tour italiano di David Gilmour. La cronaca del pomeriggio nell’attesa di David trascorre sotto una fine pioggerellina e con un notevole tasso d’umidità che penetra nelle mie “vecchie” ossa. L’unica grossa emozione del pomeriggio è stata l’apparizione del vecchio Dick Parry, il quale ha autografato alcune copie di vari dischi e poi quasi annoiato, si è allontanato lasciando alcuni di noi, compreso il sottoscritto, a bocca asciutta e senza il desiderato autografo… beh pazienza ho avuto la soddisfazione di vederlo di persona a pochi centimetri da me. Verso le 17,45, scortati da vigili urbani in motocicletta, arrivano due pulmini Mercedes con vetri neri sui quali trovano posto la band, che più tardi varcherà le tavole del palcoscenico del teatro. Scendono tutti molto velocemente per entrare dall’ingresso secondario, gli unici che si soffermano un secondo in più, per salutare frettolosamente la folla presente, sono Rick Wright e naturalmente Gilmour.
Verso le 20,00 entro nel bellissimo teatro e prendo posto per assistere ai circa novanta minuti, compresa la piccola pausa, dell’atteso concerto. Il palco, avvolto dai fumi, è li in bella vista ad attendere gli spettatori, nulla di grandioso, tutto molto sobrio e semplice. Alle 21.00 si sentono i primi effetti di “Castellorizon” e con gli altri elementi della formazione sale sul palco Gilmour, in piena forma e molto smagrito, sarà la sua seconda giovinezza!
La prima parte del concerto è interamente dedica al suo nuovo lavoro, la sua bravura è sempre ineguagliabile, anche se a parer mio la musica è molto piatta, lenta e in alcuni punti noiosa, a parte una piccola parentesi del movimentato brano “Take A Breath”, il quale ravviva questa parte dello show, d'altronde c’era da aspettarselo già ascoltando il Cd. Dopo un piccolo intervallo risale sul palco inforcando la sua Fender rossa ed inizia la seconda parte con il brano “Shine On” ed il pubblico inizia ad andare in delirio. Ogni tanto si notano degli errori da parte dei musicisti ma questo è bello, d'altronde siamo di fronte a persone normali e non a macchine! Anche se ormai siamo troppo abituati bene alla perfezione che i Floyd hanno sempre dato nelle loro esibizioni live, questi errori non guastano affatto. Il brano che davvero ha esaltato tutti i presenti è stato “Echoes”. Eseguito in maniera davvero superba ed mega eccezionale. Wright ha saputo tessere un tappeto molto signorile con le sue tastiere. Sembrava che il tempo fosse tornato indietro di quasi 25 anni, e precisamente ai tempi di Pompei. Dopo due bis, “Wish You Were Here” e la bellissima “Comfortably Numb”, la band lascia il palco osannata dal pubblico presente che li rivuole nuovamente sul palco. Uscito dal teatro stordito dalla potente amplificazione e accecato dal bel spettacolo creato delle luci sono rimasto, e lo sono ancora tutt’ora, soddisfattissimo della grande serata che Gilmour ha dato ai presenti al Teatro Degli Arcimboldi di Milano. Grazie di cuore agli amici che erano con me: Giulia, Mirko, Franco e Roberta.

Luciano Cassulo