Redazionale
Dedichiamo questo numero, ad un mese dalla sua scomparsa, all'insostituibile, amato e compianto RICHARD WRIGHT. SHINE ON, RICK! Giulia Di Nardo-Spies |
Remember Richard Wright
La vita, a volte, ci riserva sorprese amare e crudeli d’ogni tipo, ma quelle peggiori sono sicuramente la perdita di una persona cara, che sia un parente o un amico. Richard Wright era per me e per molti altri fan, come un amico, i suoi brani mi hanno accompagnato nei momenti più significativi della vita: sono stati la mia colonna sonora. Rick era un abile tessitore di suoni, lavorava spesso nell’ombra, immerso tra le sue tastiere, lasciando ad altri le luci della ribalta e a volte, anzi troppo spesso, anche i meriti e le lodi che gli spettavano di diritto. Il suo tocco vellutato rispecchiava la sua indole, il suo modo d’essere: silenzioso, discreto e garbato, come il suono avvolgente che riusciva a far scaturire dai suoi sintetizzatori. Un suono che fluttuava nell’aria in mille onde sonore, come un’aurora boreale, riuscendo a far correre la nostra immaginazione oltre ogni limite, al di là delle nuvole, dirigendosi in un luogo incantato proprio come un grande concerto nel cielo. Era un grande musicista, anche se semplice e modesto come solo qualcuno sa esserlo: creò un suono tutto suo che diventò marchio di fabbrica e in seguito da molti definito “stile Pink Floyd”. Quando le sue dita scorrevano sulla tastiera dell’Hammond o accarezzavano dolcemente i tasti d’avorio di un pianoforte, ci regalava emozioni uniche e iniziava la magia. Troppo pochi i pezzi cantati da lui, spesso relegato ai cori, un vero peccato…la sua voce avrebbe sicuramente reso qualche brano più caldo e intenso. E’ molto triste sentir dire “addio Pink Floyd”, ma allo stesso tempo credo sia una grande manifestazione di stima e riconoscimento verso chi, più di chiunque, abbia realmente lavorato per il gruppo e non per se stesso. Addio grande e umile maestro, ti ricorderemo con grande affetto e nostalgia. Fabrizio Taricco |
Richard William “RICK” Wright - 15 Settembre 2008
Vedo il tuo seggiolino vuoto… non sento più le tue mani sfiorare magistralmente i tasti della tastiera e far fuoriuscire dolci melodie… forse davvero ora mi accorgo che sei andato via per sempre lasciando un grande ed incolmabile vuoto. Non voglio ricordarti con tutto quello che hai fatto nella band, lo fanno già tutti e in tanti dicendo sempre le stesse identiche cose… per me non lo meriti. Il mio ricordo sarà banale e stupido ma mi viene dettato dal profondo del mio cuore… caro amico! Mi hai tenuto compagnia per tanti anni con tappeti sonori da farmi venire la pelle d’oca creando sempre in me strane e nuove sensazioni. Sai, anche se non te ne sei accorto, siamo cresciuti assieme! Ti voglio confessare che tu sei e sarai sempre in grado di farmi provare queste particolari percezioni . Il male del secolo ti ha portato via da me in pochissimo tempo, senza lasciarmi il tempo di capire e realizzare cosa ti e ci stava succedendo, il tutto è sfuggito via come un alito di vento. Mi hai lasciato con grandissima privacy come tu hai sempre voluto ed io rispettoso ti ho sempre dato. Non mi è mai pesato il fatto che di te non sapevo mai nulla e tu non mi dicevi mai niente perché a parlare al tuo posto erano le note del tuo spirito… a me onestamente e semplicemente bastava. In questi giorni ho detto e ridetto con tanti amici che una piccolissima parte di me se ne volata via e che adesso il tutto non è più lo stesso. Eri il mio amico invisibile che non mi hai mai tradito ed eri sempre presente quando io avevo bisogno di te… in poche e semplici parole… un VERO GRANDE AMICO. Dirti grazie per quello che hai fatto mi sembra poco, stupido e banale. Sono convintissimo che il tuo spirito vive in “The Great Gig In The Sky” e ogni qualvolta che ascolterò questo brano in qualsiasi ora della mia giornata riporterà il tuo spirito accanto a me. Semplicemente ma dal profondo del mio cuore… grazie amico per tutto quello che mi hai donato! Luciano Cassulo |
A Richard Wright : Pink Floyd per l`eternita`
A esser sincero sono totalmente attonito. Svogliato. Di solito le discese aiutano gli oggetti a scendere verso il basso, ma il basso ora non c'è: la forza di gravità è assente. Forse, e solo ciò mi viene di getto, un motivo esiste ! Esso è tremendamente e sottilmente perverso, profondo, tragico. Sisifo ingannò Tanato riuscendo a sconfiggere la morte, gli dei però non gli perdonarono l'oltraggio. Così Omero nell'Odissea: "E poi Sisifo vidi, che spasmi orrendi pativa che con entrambe le mani spingeva un immane macigno. Esso, facendo forza con ambe le mani ed i piedi su su fino alla vetta spingeva il macigno, ma quando già superava la cima, lo cacciava indietro una forza. Di nuovo al piano così rotolava l'orrendo macigno. Ed ei di nuovo in su lo spingeva e puntava; e il sudore scorrea pei membri e via gli balzava dal capo la polvere" Alle sette della sera, Seamus dalla trinacria mi annuncia via etere: "Tanato s'è preso Richard". L'indifferenza più totale mi coglie. Come se me lo avesse detto un tibetano nel suo slang più incomprensibile. Ero impegnato in quel momento. Il pensiero era volto ad altro. Ed era il 15 settembre, alle sette della sera. A poco a poco il mio macigno s'è messo a correre, i fuochi del Redentore del 15 luglio 1989 li avevo improvvisamente tutti tra il mio intestino ed il cuore. Una ferocia assurda di sensazioni crescenti fino alla nausea. Numeri su numeri e facevo a gara col cellulare a chi fosse più pazzo: se lui a svolgere il suo compito, o io nel calpestare velocemente i suoi tasti. Già mezz'ora dopo avevo il volto che era una maschera violacea orrenda incorniciata da un liquido salato che sgorgava incontrollato dagli occhi. E tutti, tutti i pinkfloydiani d'Italia di cui avessi il cellulare … volevo sentirli respirare. Capire ! Sapere ! Sperare che no … nel giro di mezz'ora il mondo sapeva, ed il mio sedere era avvitato non so bene dove. E piangevo, si !, piangevo. Ho superato i cinquanta, ma ero riprecipitato nella più cupa disperazione infantile. Non avevo quindici anni quando a un paio di giorni dalla sua uscita, avevo nelle mani la vacca divenuta più famosa al mondo: Lulubelle III. Non sapevo cosa stessi per ascoltare, ne cosa stesse per significare quel momento per tutto il resto della mia vita. Fu sconvolgente: a metà dell'ottobre del 1970, già confuso ma discreto conoscitore di musica, inclusa la classica, fui scaraventato improvvisamente verso il soffitto della stanza che mi ospitava. Il suono di quella composizione sconosciuta e quella mucca che mi osservava …. Eppure, ed io ancora non lo sapevo, già da quasi un anno Ummagumma viaggiava per il mondo: Sysyphus già c'era Non ebbi difficoltà di li a poco di conoscere tutto quanto quei cinque poco più che ventenni avessero gettato fuori dalla Loro Cornucopia, e io sono così cresciuto letteralmente mano nella mano con tutti Loro. Amavo Syd ma già se n' era ito, mentre David, Nick, Richard e Roger (ordine alfabetico!) camminavano con me, giorno per giorno … e crescevano … e invecchiavano Paradossalmente, la presenza più costante e idealmente affine di tutto la mia esistenza ! E tutto questo in maniera gentile, riservata .. estremamente personale. Non c'era ostentazione. Un " long playing" ogni tanto, ma l'intesa era profonda. Profonda e totale. Una carezza per la zona più sottile dell'anima e, pur nella sua planetarietà, totalmente discreta e reinterpretata soggettivamente. Sapevo poi che un giorno, un qualche giorno non conosciuto del tragitto di ciascuno, tutto questo sarebbe potuto sfumare. Finire. Pensavo in cuor mio che un giorno simile mai l'avrei voluto vivere. Non mi sembrava possibile. Certo è chiaro che questo riguardava anche me. Ma nell'egoismo umano potremmo includere che la propria dipartita include anche la simultanea non sofferenza per la dipartita altrui. Quindi come tutti gravitavo e gravito nella speranza vana della immortalità quale soluzione al rifiuto della sofferenza procurata da Tanato. E la morte di Richard Wright, ha distrutto una parte di me. Sisifo ! Solo il genio introverso di Richard Wright, sempre lontano dai clamori, poteva partorire Sisifo. Lui, era il Pink Floyd che non c'era … Eppure era sempre li che tesseva sottilissimi fili tra i ritmi di Nick, che creava ininterrotte simbiosi eteree col lamento scagliato all'infinito di David, come pure dialogava col basso energico e furente del sempreterno animo in pena di Roger. No! Credo che per molto non riuscirò ad affrontare SySyphus … Un brano importantissimo che rappresenta alla perfezione il personaggio mitologico da cui prende il titolo. Un passaggio importantissimo della musica del novecento. Un immortale lamento che grava sulla testa di tutti gli uomini. Richard Wright si dice che oggi stia governando il Cuore del Sole. Nel frattempo Sisifo continua a non darsi pace. Non un attimo per guardarsi intorno, per cogliere l'immensità del cosmo, dove ogni pianeta ha i suoi lati bui. Poi Sisifo si ferma e lascia il Suo macigno … corre sul monte come un pazzo disperato, allunga la mano e raccoglie lo sguardo dal centro del Sole. Che sia l'agognata libertà ? Gian Luigi Soldi |
Hanging on in Quiet Disperation - Goodbye Rick!
Così cantava Richard William Wright nel '73 in un brano di un disco conosciuto in tutto il mondo pietra miliare della musica. E oggi anche noi cerchiamo di rimanere in quieta disperazione pur avendo voglia di gridare e piangere perchè è come se avessimo perso un pezzo della nostra vita, dei nostri ricordi, abbiamo una sensazione di vuoto cui faremo fatica ad abituarci. Ci dobbiamo rendere conto che la lineup originale dei Floyd ormai non esiste più, svanite per sempre le possibilità di una reunion a 4 (a quella avevo già perso le speranze) di un nuovo disco e qualsiasi altro progetto che possa coinvolgerli insieme. Consoliamoci con l'abbraccio finale del 2 luglio 2005, direi che come immagine può appagare i nostri animi e su quella possiamo scrivere la parola FINE! Forse non tutti saranno d'accordo con quello che ho scritto ma è solo un parere personale. Mi sono ricordato di questa vecchia foto presente su uno dei libri biografici dedicati al gruppo e ho voluto inserirla perchè ora me li immagino così i 2 vecchi amici/musicisti riuniti e felici nell'Eden degli artisti. State sicuri che non vi dimenticheremo e ogni volta che sentiremo le vostre opere ci commuoveremo ancora di più. Grazie per tutto quello che ci avete lasciato, i vostri nomi sono scolpiti nella storia della musica e non verranno sicuramente cancellati con un soffio di vento! Renzo Drebertelli |
"And Then There Were Three"
Sara' un destino, ma sembra proprio che il mio secondo gruppo preferito dopo i Pink Floyd abbia profetizzato questa ultima dipartita. A trenta anni esatti dall'uscita del famoso disco dei Genesis, i fans dei Pink Floyd vengono colpiti da un secondo lutto, il tastierista Richard Wright. Mentre i Genesis volevano far capire che erano validi anche senza Gabriel ed Hackett, per i PF non non sara' piu la stessa cosa. Non bastava la recente fine di Syd, in qualche modo gia preannunciata tanti anni fa...il destino continua ad accanirsi violentemente portando via un altro membro della band, questa volta senza neanche tanto preavviso. E pensare che non e' passato poi cosi tanto tempo da quando io e molti altri di Us and Them lo videro "dal vivo" sul palco dell'arcimboldi di Milano. Cerchiamo di ricordarlo mentre intona le prime note di Echoes Forse adesso, detto con un pó di rancore, David sara' contento di non dover piú rispondere picche a tutti quelli che gli chiedevano di rimettere assieme i Pink Floyd. No, adesso non sarebbe piú la stessa cosa. Spero tanto che un pochino gli rimorda la coscienza. Adesso, Richard potra' ritornare a suonare insieme a Seamus, lassu' in alto nel cielo. Lucilio Batini |
Remember That Wright...
Hi Rick! Spero che tu ora stia bene e che tu abbia giá incontrato Syd...Difficile scrivere quello che si prova, nessuno immaginava che tu potessi lasciare un vuoto cosí grande. Mi viene sempre in mente il brano di Gilmour pensando a te perché lo ha scritto per gli amici che se ne vanno e che, nonostante tutto, ci lasciano ricordi vivissimi. Mi dispiace di essermi accorta solo qualche settimana fa di quanto tu fossi presente nel cuore di moltissimi di noi, non lo avrei immaginato, tu hai sempre saputo stupirci, anche adesso. Voglio ricordarti con questa foto, una delle tue piú recenti, sembra che tu mi dica ironicamente di non piangere, da qualche settimana la guardo spesso ma a volte non riesco ad essere forte... Ti ricordo felice ai tempi dei primi Pink Floyd, la tua fantastica "Remember A Day", altro che out take del Piper....Poi la tua grande impronta su Ummagumma, veramente musica senza tempo. Le tue immagini cosí familiari del Live At Pompeii mi accompagnano da una vita, fino all'ultimo applauso , veramente lunghissimo e meritato, che ti ho potuto fare al concerto di Milano quel 25 marzo, ti ho applaudito con tutte le mie forze e credo che lo stesso abbiano fatto tutti i tuoi fans. Non vorrei essere ripetitiva ma sento anche io di dirtelo: grazie per aver creato ed averci lasciato un grandissimo patrimonio musicale, per essere stato una vita con i Pink Floyd, per averci lasciato i tuoi lavori da solista, per aver ispirato non so quante generazioni di tastieristi, per averci regalato importanti colonne sonore della nostra vita, hai dato veramente tantissimo come artista e come uomo, tu sei immortale ed il tempo lo dimostrerá! Giulia Di Nardo-Spies |
David Gilmour Live in Gdansk
Purtroppo con mio grande rammarico non sono giunto in tempo per aggiudicarmi la versione deluxe di questo nuovo live della voce e chitarra del Pink Floyd (come ormai capeggia negli adesivi di tutte le sue opere soliste) e quindi ho dovuto ripiegare sulla versione 2+2 che può già bastare come “assaggio”. Bisoogna dire che la produzione del live e la strategia di marketing sono state condotte in maniera egregia, 5 versioni, acquisti online, interviste e quant’altro sia necessario per una promozione in grande stile. Purtroppo alla vigilia dell’uscita siamo rimasti tutti colpiti dal grave lutto di Rick e così questo disco ha assunto un significato particolare in quanto è diventato la testimonianza video e audio dell’ultimo concerto del tastierista. Innanzitutto un 10 e lode alla qualità della registrazione, davvero superba e senza sbavature, per essere un live è ottima. CD AUDIO Il primo cd audio presenta tutto On an Island preceduto da alcuni pezzi di Dark Side, le esecuzioni sono perfette e anche i brani solisti di Dave acquistano più spessore suonati dal vivo. Il secondo cd presenta i veri cavalli di battaglia che raggiungono il culmine con una strepitosa versione di Echoes e Astronomy Domine, tutto da gustare, persino l’arrangiamento di Shine non mi fa rimpiangere l’originale. Da notare la presenza del brano mai suonato live A Grat Day for Freedom. DVD LIVE Anche la qualità di questo video è veramente fantastica, l’unico rimpianto è che sono state omesse diverse canzoni dei floyd presenti solo nel cd audio, però, essendo un lavoro a nome di Gilmour, è giusto che venga data precedenza ai suoi brani. Anche il documentario è interessante, peccato solo che vengano riproposte lunghe parti del concerto, quando sarebbe stato meglio mostrare qualche backstage o soundcheck in più. DVD EXTRA Il secondo dvd propone degli spezzoni tratti da alcuni live promozionali molto interessanti, anche qui la chicca è sicuramente la versione acustica di Echoes suonata negli studi di Abbey Road, più alcune jam in cui il nostro zio Dave si esibisce anche come batterista! Il giudizio finale è comunque postivo un disco molto bello e interessante che ci fa venire nostalgia di un certo gruppo, ma per ora accontentiamoci! Renzo Drebertelli |
Rita Marcotulli - Omaggio ai Pink Floyd
Lo scorso giugno allegato al settimanale L'Espresso per la serie jazzitaliano live 2008 è uscito il cd di Rita Marcotulli – Omaggio ai Pink Floyd registrato dal vivo alla casa del jazza di roma il 17 marzo 2008. Ad accompagnare Rita al pianofoert c'era la seguente formazione: Andy Sheppard – sassofono tenore e soprano Fausto Mesolella – chitarra elettrica (già con la Piccola Orchestra Avion Travel) Giovanni Tommaso – contrabbasso Matthew Garrison – basso elettrico Michele Rabbia – percussioni ed elettronica Alfredo Golino – batteria Raiz – voce (già con gli Almamegretta) Track list: 1. Astronomy Domine 2. Melodico 3. Cirrus Minor 4. Intromoney 5. Money 6. Goodbye Blue Sky 7. Burning Bridges 8. San Tropez 9. Crying Song 10. Set The Controls For The Heart Of The Sun 11. Us And Them Molto interessante questo contributo che la pianista jazz ha voluto fare al gruppo. Rita aveva gia inciso nel 2006 una personale rivisitazione di US AND THEM per un suo disco dal titolo “The Light Side Of The Moon”! A cui ha fatto seguito questo progetto di un intero concerto tributo con musicisti di fama e indiscusso talento. Trovo anche molto originale la scelta della scaletta, composta perlopiù da pezzi meno conosciuti, ma non per questo, meno belli. Ovviamente gli arrangiamenti sono di classe, si spazia dal free jazz, al rap, dal blues allo psichedelico, il tutto condito con virtuosismi eccellenti e mai noiosi. Nota molto curiosa è l'inserimento di alcune frasi musicali di altri brani sempre nei floyd, usate come passaggi o come tappeti, come ad esempio nell'intro del primo pezzo si sente il Syd's Theme e Shine On parte 6, vi invito ad un attento ascolto e a trovare gli altri temi “nascosti”. Consiglio questo cd a chi ha voglia di ascoltare degli arrangiamenti nuovi di pezzi vecchi, e se lo dico io che sono un amante delle versioni originali e basta, potete stare certi che non rimarrete delusi. Renzo Drebertelli |
15 Settembre 2008
Dare questa notizia ci stringe il cuore… Oggi Rick Wright dopo una vita trascorsa dietro le tastiere dei Pink Floyd ha lasciato per sempre il suo seggiolino per andare a suonare nei sconfinati cieli azzurri. Il cancro ce lo ha portato via! Siamo vicino alla famiglia di Rick Wright e… “The Great Gig In The SKY”! Luciano Cassulo |