1994 – 2014 The Division Bell

Era il lontano marzo del ’94 quando veniva pubblicato il loro ultimo lavoro in studio che si intitola “The Divison Bell” e secondo il mio modesto parere questo album non mi aveva e non mi ha entusiasmato più di tanto.
Gridare al miracolo quando era uscito il disco era davvero arduo, la musica scorreva senza provocare e destare particolare interessi a chi lo ascoltava, certe volte i brani mi facevano venire in mente melodie di altri artisti, uno su tutti, il brano “Take It Back” che mi ricorda parecchio lo stile chitarristico di The Edge degli irlandesi U2.
Le uniche vere novità di questo album erano il ritorno a pieno nella formazione del compianto Rick Wright che scrisse, assieme a Moore, il brano “Wearing The Inside Out” e che lo eseguì alla voce. Un altro gradito e storico ritorno fu quello dell’amico d’infanzia di Gilmour il saxofonista Dick Parry.
Tra gli undici brani incisi nel supporto ce ne sono solo due che secondo me sono carini e che tutt’ora quando capita li ascolto molto volentieri.
Uno è il brano “Keep Talking” il quale suona molto datato e in pieno stile dell’album “Animals” e l’altro è “High Hopes” che dal primo momento che lo ho ascoltato mi ha dato la sensazione del testamento musicale del gruppo, dato di fatto che lo avevo già scritto tra le pagine della fanzine pubblicata nel lontano 1994 (non ricordo il numero e mi scuso!).
E difatti la mia sensazione non mi ha ingannato; la band dopo la registrazione dell’album e il mastodontico tour ha completamente smesso di suonare sotto il nome Pink Floyd, o quelli che rimanevano nel gruppo.
Sono consapevole di crearmi parecchi nemici con queste mie parole, ma perdonatemi, per uno che come me è nato con le storiche sonorità floydiane, questo disco non aveva e non ha la magia ed il fascino a cui ero da anni ero abituato.

Luciano Cassulo