Nuovo Album Dei Pink Floyd Ad Ottobre!
Un twitter inaspettato! Come tutti ben sapete nel pomeriggio del 5 luglio la moglie di Gilmour, Polly Samson, e mi verrebbe da dire, la Yoko Ono dei Pink Floyd, ha comunicato la sensazionale notizia, con tanto di titolo, della pubblicazione nel mese di ottobre di un nuovo disco firmato Pink Floyd. Bene, ma se permette vorrei esprimere il mio pensiero. Ci siamo tutti lamentati per la mancanza di inediti contenuti nel box del ventennale, dicendo ma chissà quanto materiale hanno scartato proveniente dalle session dielle registrazioni del 1994 e non hanno messo nulla di inedito, ma come ben sappiamo a tutto vi è una spiegazione logica che solo il tempo ci svela. Ed ecco svelata la spiegazione, grande operazione commerciale per il ventesimo anniversario di The Division Bell, e grande notizia per la prossima pubblicazione! Bene, a questo punto dobbiamo dire, staremo a vedere ed ascoltare quello che Polly Samson e band ci proporranno in ottobre. Luciano Cassulo |
The Pretty Things - 50Th Anniversary Tour
Vogliamo rendere omaggio ai favolosi Pretty Things che celebrano con un lunghissimo tour iniziato nel 2013 il loro 50 anniversario degli inizi della loro straordinaria carriera musicale iniziata a Dartford nel lontano 1963. I due fondatori del gruppo, il chitarrista Dick Taylor e il cantante Phil May sono ancora in prima linea a portare avanti la band, accompagnati da Frank Holland (chitarre, blues-harp, voce), George Perez (basso, voce) e Jack Greenwood (batteria). L'incredibile potenza che hanno ancora i Pretty Things sul palco mette in chiaro per quale motivo molti affermano che questo gruppo sia il piú sottovalutato, nonostante il loro grande successo, nella storia del rock inglese. Non voglio stare qui a riscrivere la storia di questi gloriosi uomini ma solo celebrare anche sul nostro sito il loro straordinario cinquantesimo anniversario! Li abbiamo seguiti per molti anni, con particolare attenzione quando, dopo 30 anni, hanno finalmente sentito l'esigenza di eseguire l'intero "SF Sorrow" , la prima opera rock in assoluto, dal vivo negli studi di Abbey Road, dove su quel palco c'erano anche Arthur Brown e David Gilmour. Per ricordare il loro grande impatto ed originalitá nella storia della musica rock, preferisco riportare alcune affermazioni di noti musicisti. "I Pretty Things erano per noi la piú grossa influenza....loro hanno inventato le garage bands" Joey Ramone "Uno dei piú grandi gruppi R&B di tutti i tempi" Van Morrison "I Pretty Things fanno sempre sembrare gli Stones banali" David Gilmour Il 4 luglio 2014 il gruppo ha suonato al 100 Club di Londra presentando il loro primo album in vinile, 50esimo anniversario, edizione limitata "The Pretty Things 1st Album - Live at the 100 Club". L'album fu registrato alla fine del 2010. Qui sotto: I Pretty Things SF Sorrow live 1998, David Gilmour e Frank Holland Promo poster della EMI Electrola Giulia Di Nardo-Spies |
Intervista esclusiva a Dick Taylor, Norimberga 24 maggio 2014
Live all' Hirsch di Norimbrga, 24 maggio 2014 Il concerto a cui ho assistito il 24 maggio scorso é stato fuori dalla norma, a parte la straordinaria scelta dei brani e l'assoluta bravura nelle esecuzioni, il gruppo era sul palco anche per festeggiare i 60 anni del cantante del gruppo supporter , i Ramrods. I vecchi fans sono accorsi tutti e molti chiedono giá se ci sia un nuovo album! La scaletta dei brani prevede i brani piú famosi del gruppo, naturalmente con una buona percentuale di cover dal repertorio blues piú classico e una nota particolare merita il loro brano tributo a Robert Johnson... Avevo intervistato Phil May nel 2000 ed ora ho l'onore e il piacere di sedere insieme al leggendario Dick Taylor e , anche se la stanchezza della lunga giornata si fa sentire per entrambi, riusciamo a fare questa breve ma piacevolissima intervista . Intervista esclusiva a Dick Taylor, Norimberga 24 maggio 2014 - Vorrei che tu parlassi di Norman Smith che produsse vostri album molto importanti come FS Sorrow, Parachute e Silk Torpedo. Come consideri il suo lavoro? - DT: Era fantastico! Lui era curioso perché era una persona molto differente da noi, tranquillo, rispettabile ma amava sperimentare con il suono e per alcuni motivi aveva un buon contatto con noi. Andammo molto avanti con lui. Era abbastanza piú grande di noi, era stato aliantista della RAF nella seconda guerra mondiale, veramente una persona piacevolissima. - Nel vostro ultimo album "Balboa Island" Frank Holland ha composto una grossa parte del materiale e penso lo abbia fatto brillantemente. Sei d'accordo? In che modo andrete avanti? - DT: Si, Frank ha fatto veramente tanto su "Balboa Island", assolutamente! Ora abbiamo registrato un nuovo album ed ognuno di noi ha contribuito forse egualmente sull'ultimo materiale. Ci sono due brani scritti completamente da me, uno é un misto di noi, contribuiamo tutti, questo ultimo album é veramente bello, dicono che sia uno spettro solcato da brillantezza. - La vostra attuale formazione non ha piú il tastierista. Trovi che sia quasi lo stesso o si nota la differenza? - DT: Come posso spiegare questo...Questa formazione funziona bene. Prima, negli ultimi album abbiamo avuto due chitarristi e il tastierista ed era per noi piú tipico lavorare con molte persone. Poi abbiamo fatto questo cambiamento con la giovane sezione ritmica che era molto potente. Penso che noi non abbiamo bisogno di piú suoni per confondere le cose. - Avete nelle vostre rispettive famiglie altri musicisti? - DT: Vorrei dire che mia figlia lo é, sfortunatamente al momento soffre terribilmente di acufene. Lei non suona piú a causa dei rumori. Lei suona chitarra, violino per se stessa ed ha un meraviglioso tocco, con buone speranze sta andando meglio, lei é molto depressa. Il figlio di Phil fa un tipo di musica chillout e mio figlio non fa musica ma va a parecchi festivals, lui passa la sua vita ai festivals! Giulia Di Nardo-Spies |
#TDB20
Con un grandissimo blitz multimediale avviato dalla pagina ufficiale di Facebook e da quella di Twitter il nostro ben amato gruppo ha iniziato ad incuriosire tutti i fan mondiali per annunciare la celebrazione del ventennale della pubblicazione dell’Lp “The Division Bell”. Ma andiamo con ordine: 14 maggio appare su internet una strana foto… la gente si inizia a incuriosirsi, e vi assicuro che la cosa fu davvero intrigante al punto tale che si iniziò a scatenare la fantasia su cosa vertesse la nuova pubblicazione 16 maggio un’altra foto pubblicata… la fantasia ha rotto davvero i freni inibitori 18 maggio altra foto e sempre più alto il fermento e non contiamo poi i rumori 19 maggio viene annunciato un indirizzo di una pagina web dedicata a #TDB20 e in quella pagina, oltre ad un contatore che scandiva il conteggio alla rovescia, si poteva ammirare un nuovo e bellissimo filmato del brano “Marroned” diretto da Aubrey Powell Il video iniziava con delle riprese della terra effettuate dalla Stazione Spaziale Internazionale e poi verso la metà venivano riportate le immagini della città di Pripyat. E in questa fase dell’attesa vi confesso che la curiosità era davvero parecchio elevata, e tra fan si immaginava raccolte di brani inediti, box del tipo immersion con versioni inedite, triplo disco, e chi più ne ha ne metta.Il famoso countdown scattò ed ecco subentrare la prima delusione, sulla pagina web non successe un bel nulla! Ma il bello doveva ancora venire… mentre il conteggio procedeva inesorabile sul sito di Amazon inglese appariva tanto di foto e descrizione della fantomatica pubblicazione del box e del doppio LP. Grande, oserei dire grandissima, delusione!!!!! La solita roba trita e ritrita, condita da qualche nuova immagine e il solito remaster del remaster del remaster… che grandissimo sconforto e tristezza!!!!! A questo punto davvero bastava pubblicare il doppio lp in vinile e i nostri “gloriosi pensionati” facevano davvero un più bella figura, ma soprattutto non illudevano migliaia di fan dispersi sulla faccia della terra. Ulteriori informazioni sulla città di Pripyat su Wikipedia Luciano Cassulo |
The Division Bell 20Th Anniversary Box
Non poteva certo mancare anche la versione giapponese dell'ultima fatica (si fa per dire)dei Pink Floyd : The Division Bell 20th Anniversary Box. Uscito con ben 15 giorni di ritardo e con il codice WPZR-30576, il box sembra in tutto e per tutto uguale all'edizione americana, un pó come successo per gli Immersion Box, con solo uno sticker ed un libretto aggiunto. Purtroppo a causa dell'elevato costo delle spese di spedizione (una volta "impachettato" il box supera i 2kg, scattando cosi nella fascia proibita dai servizi postali e passando di fatto come "merce da corriere") non posso dirvi di piú in merito. Invece, di "The Endless River" nessuna novita' per ora sul fronte del sol levante. Lucilio Batini |
Le Fonti Di Octopus
Riportiamo le fonti poetiche inglesi del brano Octopus di Syd Barrett. Le interessanti ricerche sono state eseguite da Maurizio Curadi che ringraziamo. William Shakespeare, “Henry the VI” (1592) Act 1, Scene 1-3 – dragon’s wings, ghost, tower Mr. Nobody By Anonymous I know a funny little man, As quiet as a mouse, Who does the mischief that is done In everybody’s house! There’s no one ever sees his face, And yet we all agree That every plate we break was cracked By Mr. Nobody. ’Tis he who always tears out books, Who leaves the door ajar, He pulls the buttons from our shirts, And scatters pins afar; That squeaking door will always squeak, For prithee, don’t you see, We leave the oiling to be done By Mr. Nobody. The finger marks upon the door By none of us are made; We never leave the blinds unclosed, To let the curtains fade. The ink we never spill; the boots That lying round you see Are not our boots,—they all belong To Mr. Nobody. from: The Golden Book of Poetry (1947) Rilloby-Rill Grasshoppers four a-fiddling went, Heigh-ho! never be still! They earned but little towards their rent But all day long with their elbows bent They fiddled a tune called Rilloby-rilloby, Fiddled a tune called Rilloby-rill. Grasshoppers soon on Fairies came, Heigh-ho! never be still! Fairies asked with a manner of blame, "Where do you come from, what is your name? What do you want with your Rilloby-rilloby, What do you want with your Rilloby-rill?" "Madam, you see before you stand, Heigh-ho! never be still! The Old Original Favourite Grand Grasshopper's Green Herbarian Band, And the tune we play is Rilloby-rilloby, Madam, the tune is Rilloby-rill." Fairies hadn't a word to say, Heigh-ho! never be still! Fairies seldom are sweet by day, But the Grasshoppers merrily fiddled away, O but they played with a willoby-rilloby, O but they played with a willoby-will! Fairies slumber and sulk at noon, Heigh-ho! never be still! But at last the kind old motherly moon Brought them dew in a silver spoon, And they turned to ask for Rilloby-rilloby, One more round of Rilloby-rill. Ah! but nobody now replied, Heigh-ho! never be still! When day went down the music died, Grasshoppers four lay side by side, And there was an end of their Rilloby-rilloby, There was an end of their Rilloby-rill. by Henry Newbolt, Sir (1862-1938) from Poems: New and Old (1912) Isn’t it good to be lost in the wood – see Kenneth Grahame “Wind in the Willows” (1908) chapter 3 (The Wild Wood) Fairy Things by John Clare (1793-1864) Grey lichens, mid thy hills of creeping thyme, Grow like to fairy forests hung with rime; And fairy money-pots are often found That spring like little mushrooms out of ground, Some shaped like cups and some in slender trim Wineglasses like, that to the very rim Are filled with little mystic shining seed; We thought our fortunes promising indeed, Expecting by and by ere night to find Money ploughed up of more substantial kind. Acres of little yellow weeds, The wheat-field's constant blooms, That ripen into prickly seeds For fairy curry-combs, To comb and clean the little things That draw their nightly wain; And so they scrub the beetle's wings Till he can fly again. And flannel felt for the bed of the queen From the soft inside of the shell of the bean, Where the gypsies down in the lonely dells Had littered and left the plundered shells. from “Selected Poems”, James Reeves’ anthology (1954) There was an Old Man on the Border by Edward Lear, from A Book of Nonsense (1846) There was an old man on the Border, Who lived in the utmost disorder; He danced with the cat, and made tea in his hat, Which vexed all the folks on the Border. Huff the talbot and our cat Tib They took up sword and shield, Tib for the red rose, Huff for the white, To fight upon Bosworth field. from: Mother Goose - Nursery Rhyme William Shakespeare, “Henry the VI” Act 1, Scene 1 – Lord Talbot "Now for a frolic, now for a leap! Now for a madcap galloping chase! I'll make a commotion in every place!" from ‘The Wind In A Frolic’ in “Forest Minstrel and Other Poems” by William Howitt (1792 –1879) The winds they did blow, The leaves they did wag, Along came a beggar-boy, And put me in his bag. from: The Squirrel (traditional folk song) OCTOPUS Trip to heave and ho, up down, to and fro' you have no word trip, trip to a dream dragon hide your wings in a ghost tower sails cackling at every plate we break cracked by scattered needles the little minute gong coughs and clears his throat madam you see before you stand hey ho, never be still the old original favorite grand grasshoppers green Herbarian band and the tune they play is "In Us Confide" so trip to heave and ho, up down, to and fro' you have no word….. Please leave us here close our eyes to the octopus ride! Isn't it good to be lost in the wood isn't it bad so quiet there, in the wood meant even less to me than I thought with a honey plough of yellow prickly seeds clover honey pots and mystic shining feed... Well, the madcap laughed at the man on the border hey ho, huff the Talbot "Cheat" he cried shouting kangaroo it's true in their tree they cried Please leave us here close our eyes to the octopus ride! (Sit up, touching hips to a madcap galloping chase…) The madcap laughed at the man on the border hey ho, huff the Talbot the winds they blew and the leaves did wag they'll never put me in their bag the seas will reach and always seep so high you go, so low you creep the wind it blows in tropical heat the drones they throng on mossy seats the squeaking door will always squeak two up, two down we'll never meet so merrily trip forgo my side Please leave us here close our eyes to the octopus ride! La Redazione |
Steeplejack - Dream Market Radio
Doppio vinile e CD, pubblicato con il consorzio di ben tre etichette (Area Pirata / Psych Out / Rock Bottom) questo mese in edizione limitata di 400 copie. Contiene 13 brani originali, una versione di "Kandy Korn" di Captain Beefhearth e "Gallows Pole", un brano tradizionale. Gli Steeplejack , Maurzio Curadi, cantante,chitarrista e stesso produttore di questo album, Alessandro Tellini al basso ed Elio Gavarini alla batteria , avevano giá pubblicato il brano di apertura dell'album "The Matters Of Dreams" un paio di anni fa con un video. Dopo una lunghissima attesa finalmente possiamo ascoltare "la radio del mercato del sogno" con i suoi 15 brani e diviso in quattro capitoli...ma chiedo a Maurizio qualche particolare in piú sull'album.... Intervista esclusiva a Maurizio Curadi - Innanzitutto ti ringraziamo per le fonti di "Octopus"! Scommetto che non sia stato per niente semplice tradurla, sbaglio? - MC: Un giorno…Non è stata una cosa pensata. Voglio dire…sono un istintivo. Più che pensarla, l'ho "de-pensata", in oblio ... Tradurre è sprofondare nel flusso di immagini-suoni originario..... entrare nella metrica delle frasi musicali, cambiare accenti, provare suoni e ridipingere le immagini. E' un pò come trasporre una cosa per pianoforte su una chitarra, o viceversa. E' stato intenso, ma anche rapido... Nel tempo ho tradotto molte cose di Barrett, è un mio privatissimo lavoro in stato di abbandono… Ce ne sono altre che suonano molto bene... ci sarebbe da farne un disco intero. Per “Octopus”, Barrett mette in funzione una specie di patchwork micidiale di frammenti presi dalla grande tradizione della letteratura fantastica inglese - in combinazione con suoi versi originali - per ottenere una sorta di cortometraggio cangiante in bilico fra la fine dell'adolescenza e il futuro. Nel suo stile, è pieno di humor, sarcasmo, sorpresa e dolore. Elementi che solo i poeti sanno maneggiare. Perchè diciamolo chiaro: questa non è roba da "autori", da impiegati della musica....queste sono cose da fuoriclasse… Il suo titolo originario era ”Buffoni e Pagliacci”.....C’è in Barrett una vena beffarda e malinconica da clownerie, da vaudeville, come in Kevin Ayers, in Ray Davies…. Barrett da qualche ne parte parlò come di "una combinazione infallibile di parole, ogni verso si aggancia per suono e per immagine al successivo".... ricordi? A rovistare dentro i suoi versi si trovano a sorpresa intere sequenze prese da Henry Newbolt, frammenti di John Clare, Edward Lear, William Howitt, più un paio di cose da nursery rhyme tradizionali e qualche immagine presa dal primo atto di Enrico VI di Shakespeare... dragon's wing, ghost, tower... Sono sicuro che averla accoppiata a Golden Hair di Joyce, non è stata un casualità, ma un esperimento deliberato con la poesia e la musica. (PS – per chi vuole http://atagong.com/iggy/media/Untangling%20the%20Octopus%20v2.pdf>approfondire ) - Quali sono state le ragioni che ti hanno portato a scegliere "Octopus" di Barrett per il CD compilation "Metarock"? - MC: Mi chiesero di cantare in italiano. L’ho fatto raramente. Io sono attratto soprattutto dalla musica strumentale. Pensai allora che un buon motivo di cantare in italiano, per me che di solito uso l’inglese, era fare una traduzione italiana di Barrett. Una cosa alla rovescia……Musicalmente Octopus è una delle cose più azzardate di R.K.Barrett, con Jugband Blues, Opel…Fuori dalle strutture… sono atti d’arte viventi, dipinti parlanti. Volevo anche rendere giustizia alle parole di Barrett. I suoi testi sono stati letteralmente massacrati dall’editoria italiana…cose grottesche che sembrano fatte con il traduttore automatico on-line… Quasi a volerlo proprio presentare per forza come un farneticante…. Ma che pensa la maggior parte delle persone se apre oggi una pagina del Finnegans Wake? A dire il vero non l'ho scelta io “Piovra”. L'ha scelta la produzione. Ho fatto ascoltare dei demo, e mi hanno chiesto di fare “Piovra” perchè era più uptempo e viaggia per sequenze di immagini rapide. Per loro era più adatta. Io avevo proposto un medley teatrale fra un mio strumentale per chitarra e una traduzione di Jugband Blues, ossia Banda Blues. Era fantastico. Ma spiazzante. - No, no…troppo "out", troppo sperimentale... - ed è stata scartata. Significa che la scrittura di Barrett è realmente "avanti" ma soprattutto al di fuori degli schemi accettabili, oggi come ieri. Uno scomodo sperimentatore. - Quando ascolto "Octopus" in "Six Fishes From Unknow Seas" pubblicata nel 2003 e la confronto con "Piovra", ho la sensazione che, nonostante l'ovvia differenza sia linguistica che temporale, ci sia tra le due versioni un legame musicale ed emozionale identico, ben definito. Dimmi tu quale é, se esiste, la sostanziale differenza. - MC: Beh, se senti questo, ok, vuol dire che è riuscita, che il bersaglio è centrato… voglio dire….l’unica differenza sono delle parti strumentali, il ponte centrale e la coda, che sono farina del mio sacco. Ma in un adattamento del genere questo fa solo parte dell’arrangiamento. Questa l’ho suonata da solo. C’è però in entrambe qualcosa che sfugge, che manca, e io so che cosa è…. C’è un verso di Octopus speciale per me, che lui prese da una strofa folk…. “Nel vostro sacco non mi avrete mai”…. - Te lo avevo giá detto e te lo ripeto ancora che Barrett ne sarebbe andato fiero per il tuo tributo... - MC:Ha-aha aha aha!…chissà…tu dici? - …E, visto che il vostro nuovo album é appena uscito, ora vorrei sapere se sei soddisfatto della risposta che avete avuto sia da parte della stampa che dal pubblico, addirittura qualcuno lo ha definito come "The White Album" della psichedelia italiana. - MC: Direi che contiene fra le migliori cose che finora ho pubblicato nell’ambito del rock surreale e impro degli Steeplejack, tutto qui……..E’ uscito con troppo ritardo, è stata dura pubblicarlo. Sarebbe stato ok includere più cose improvvisative, che comunque si avvertono nell’approccio aperto, di… ampio respiro. Mi piacciono soprattutto la seconda parte del disco e le sezioni più dilatate e astratte, i finali di Knight Errant, di Kandy Korn… Riguardo alle definizioni, tutti amano le etichette. Io no. L’importante è degenerare, sfuggire i generi. Parlare di musica con i clichè da scaffale è dire niente… sono frasi ad effetto, senza arte... Non si fà musica con la musica. Lascerei stare i dischi bianchi… C’è altro in quello che faccio. O meglio, forse non c’è nulla che meriti tutto ciò. Credo che ci sia ricerca, sperimentazione. E tradizione. E un bel po’ di farina del mio personale sacco. - La foto della cover é tua, dove é stata presa e che legame ha con "La radio del mercato del sogno"? - MC: Hahaha!! Cercavo un’immagine surreale, una specie di object trouvè, che rimandasse in qualche modo alle parole del titolo. Ho aperto la mia cigar-box guitar, l’ho capovolta, ci ho attaccato una vecchia antenna radio e siamo andati a fare delle foto al tramonto. Controluce è venuta fuori questa faccia-radio animata che sputa fuoco, e lo strato di nubi lontanissime sono oniriche…E’ enigmatica. - Captain Beefheart é stato sempre un tuo padre ispiratore molto importante e la vostra versione di "Kandy Korn", pubblicata anche su "Dream Market Radio", lo testimonia in pieno. Quanto pensi che sia importante per un musicista esprimersi anche attraverso brani di altri artisti oltre che essere compositore? - MC: Molto. Don Van Vliet è anche pittore. Fra l’altro la sua personalità artistica ha delle analogie con qulla di Barrett……Entrambi pittori, attratti dalle situazioni aleatorie nella composizione, dalla dissonanza, del blues primitivo. Sapevano usare il grado zero…Entrambi attratti dal gioco del suono, dal suono delle parole…. Barrett apprezzava molto Van Vliet.… Kandy Korn è una colata lavica, una delle migliori cose della Magic Band, in cui ha avuto un ruolo centrale il grande John French. L’ho arrangiata tenendo molti dettagli originali, trasfigurando altro...Voglio dire, le parti di chitarra sono un mix fra le parti originali trascritte nota per nota nella parte in 3 e parti mie quando il tempo passa in 4. Tutta la coda astratta è poi un collage originale di feedback, e-bow, piatti trattati e timpani fatto in studio in una session seguente alla take. Mi piace molto. - Questa cosa che ho letto in una tua recente intervista mi ha fatto enorme piacere e stupore nonostante giá fossi a conoscenza dell'ammirazione profonda che nutri per Wright. Ti hanno chiesto con quali musicisti, vivi o morti, avresti voluto suonare e tu, tra i pochissimi, hai messo anche Rick Wright. Il suo contributo nei Pink Floyd é stato anche per te veramente fondamentale? - MC: Sicuro. Chiunque abbia orecchio musicale si rende conto dell’importanza centrale di Wright nel suono dei Floyd, assieme alle chitarre di Barrett e di Gilmour…Per me il migliore tastierista che ha lavorato nelle avanguardie del rock. Molto sottovalutato. Wright manovrava dinamiche, timbri e intensità, cellule elementari, minimali. Forse erano proprio i limiti tecnici che lo spingevano ad andare così lontano col suono. Prendeva un po’ dal contemporaneo, dal jazz... ma aveva un grande, istintivo talento armonico, e il dono della semplicità. Far away….Ricordi un giorno?....Ecco…Sapeva rendere quel feeling ineffabile e malinconico, echi lontani, di un qualcosa prima del prima, come il suono di un pianeta perduto… C’è un senso di tempo sospeso nelle sue frasi.…Quicksilver…le sue Love Scenes inedite…. E questa è una componente molto seduttiva, nel periodo creativo, al suono d’insieme dei Floyd. Era un musicista cosmico, un improvvisatore… pochi timbri, organo, piano, vibrafono, grandi campiture…voglio dire, dipingeva…Da chitarrista, ho questa attitudine, andiamo d’accordo! Unico, Richard Wright. Cinque note, un eco, e un corridoio sull’infinito. Giulia Di Nardo-Spies |
Una Estate Di Esposizioni
Prima della grandissima mostra che si terrá, dal 19 settembre al 18 gennaio 2015, presso la Fabbrica del Vapore a Milano, questa estate potremo visitare due esposizioni dedicate al pianeta Pink Floyd : THE GATHERING STORM Una mostra dedicata al compianto Storm Thorgerson - Palazzo dell'Arengario, Piazza Roma, Monza. Dal 12 giugno al 24 agosto 2014, da martedí a domenica dalle ore 17 alle 23. THE NIGHT OF WONDERS / VENEZIA 15 LUGLIO / 1989-2014 Mostra per festeggiare i 25 anni del famoso concerto davanti a Piazza San Marco. Spazio Porto, ex Chiesa di Santa Marta, Venezisa. Con immenso piacere pubblichiamo la notizia degli amici di Floydseum e auguriamo a loro un grandissimo successo per la loro esposizione. Luciano Cassulo |
Japan-Trash
Ma per non lasciarvi senza novita', eccovi 2 notizie-trash : un CD di cover di un gruppo giapponese di rock-acustico, sulla falsariga degli Apocaliptica, con una inquetante Mucca mezza mangiata. Da brivdo . E poi, chi di voi si e' mai chiesto come mai in giappone "One Of These Days" e' stato ri-stampato nel 1977 ? E come mai su una delle 2 versioni di copertina c'e' un accenno alla TV ? Alla fine ho capito. Esiste una trasmissione di wrestlers giapponesi, in cui uno, "Abdullah il Macellaio" ha come suo inno proprio "One Of These Days". La sua colonna sonora, oltre che su 45, e' uscita in un "Best Of" in formato LP con tutti gli inni dei wrestlers, tra cui appunto il nostro. Eccovi la foto.... Lucilio Batini |
Syd Barrett - The Pink Floyd Story & Syd Barrett Story - 2DVD
Pubblicato a maggio 2014 "Syd Barrett - The Pink Floyd & Syd Barrett story" (Eagle /Edel) , diretto da John Edginton, é un doppio DVD che inizialmente fu pubblicato nel 2003. Il video fu essenzialmente tratto dall' episodio “Syd Barrett: Crazy Diamond” della serie Omnibus della BBC nel 2001. Questa nuova versione contiene materiale extra (totale 214 minuti) ed é in Dolby Digital Stereo. Oltre alle testimonianze su Barrett degli altri componenti del gruppo, ci sono quelle di Robyn Hitchcock, Graham Coxon, Jerry Shirley, Jack Monk, Joe Boyd, Mick Rock, Duggie Field. Mi soffermo sul secondo DVD che contiene materiale inedito in forma di interviste ai singoli componenti dei Pink Floyd, a Robyn Hitchcock e,come finale, una semplice versione acustica eseguita da Graham Coxon di "Love You". Interessanti le sincere affermazioni di Wright sull'album "Wish You Were Here", suo preferito con i Pink Floyd, e i suoi ricordi sul periodo in cui il gruppo lavorava ancora bene insieme. Anche Robyn Hitchcock parla apertamente di quando scoprí Barrett e perché lo ha trovato cosí importante musicalmente facendo costanti paragoni con Bob Dylan e intervallando l'intervista suonando brani di Barrett, "Obvious", "Dominoes" e "Gigolo Aunt". Un'aggiunta di ben 111 minuti ed una grafica alquanto accattivante mi sembra un buon motivo per giudicare positivamente questo DVD. Giulia Di Nardo-Spies |
The Endless River
Ormai è certo, il prossimo ottobre uscirà un nuovo album dei Pink Floyd. A darne la notizia, in un modo un tantino inconsueto, è stata la moglie di Gilmour, Polly Samson, la quale ha descritto il lavoro come "il canto del cigno di Richard Wright". Appena appresa la notizia, è iniziata, da parte di molti fans, una caccia agli indizi sulla rete: possibili copertine, foto di session e perfino una presunta lista dei brani con tanto di autori e durata.Oltre a questo non sono mancate le prime critiche negative e le più interessanti riguardano il contenuto, forse qualcuno ha già ascoltato The Endless River...Quello che è certo, è che i brani provengono dalle session di Division Bell, a cui hanno partecipato Gilmour, Mason e Wright, quindi Waters non rientra nel progetto. Non ci resta che attendere! Fabrizio Taricco |
Monaco
Da una amica, che ringraziamo di vero cuore, abbiamo ricevuto questa particolare immagine scattata a Monaco di Baviera. Per la privacy metteremo solo le iniziali del suo nome e cognome: G. G. Luciano Cassulo |
Pubblicazioni In Vinile
Luciano Cassulo |